MUTISMO SELETTIVO

Il Mutismo Selettivo è un Disturbo d’Ansia caratterizzato dall’incapacità del bambino di parlare in specifiche situazioni sociali nelle quali ci si aspetta che parli (DSM-5) come, ad esempio, a scuola o con i coetanei. La difficoltà si ascrive alla comunicazione verbale e non verbale in specifici contesti, considerati ansiogeni dal bambino, nonostante le ottime abilità linguistiche e buone capacità comunicative in altre situazioni o con altre persone, ad esempio, con i genitori o i famigliari stretti.

Il numero di contesti e di interlocutori con i quali si manifesta questo disturbo può variare molto, influenzandone l’impatto invalidante: maggiori sono i contesti, maggiore sarà la difficoltà di adattamento alle richieste socio-ambientali.

Infatti, alcuni bambini non riescono ad interloquire con nessuna persona al di fuori della cerchia famigliare, altri comunicano solo con specifiche persone in contesti extra-famigliari, altri ancora socializzano in modo sereno in molti contesti non vissuti come ansiogeni, riducendo la manifestazione del problema solo ad alcune specifiche situazioni (es: scuola).

Per poter parlare di mutismo selettivo è necessario che questa condizione duri per almeno un mese e non si limiti al primo mese di scuola, nel quale timidezza e difficoltà comunicative possono essere normali.

Seppur l’esordio della sintomatologia sia, solitamente, precoce (prima dei 5 anni), e si manifesti già nelle prime situazioni di socializzazione, spesso il disturbo si evidenzia in modo chiaro alla fine della scuola dell’infanzia o all’inizio della primaria. Infatti, alcuni comportamenti (ad esempio: rifiuto di parlare in certe situazioni) sono meglio tollerati nell’età pre-scolare.

COSA POSSONO NOTARE I GENITORI

I genitori possono osservare un forte disagio del bambino nell’avviare una conversazione, rispondere alle domande e riferire i propri bisogni. Questo disagio può presentarsi anche in presenza di parenti, come zii e nonni, amici di famiglia o coetanei.

All’impossibilità del bambino di parlare in alcuni contesti, osservata o riferita, si possono, inoltre, associare: manifestazioni di timidezza, imbarazzo sociale, clinging (rimanere aggrappati all’adulto), tristezza, collera eccessiva e oppositività.

COSA POSSONO RIFERIRE GLI INSEGNANTI

Gli insegnanti possono notare:

  • scarse o nulle comunicazioni, anche se direttamente interpellati
  • assenza di richieste o espressione di bisogni
  • estrema timidezza
  • scarsa interazione con i compagni, chiusura ed evitamento delle situazioni sociali
  • scarso contatto visivo
  • postura corporea chiusa
  • umore triste
  • difficoltà a stabilire relazioni adeguate per l’età

CONSEGUENZE

Il Mutismo Selettivo è un disturbo d’ansia altamente invalidante per il bambino. Esso, infatti, interferisce con il suo adattamento sociale e scolastico, poiché rende difficoltosa l’interazione e la valutazione del bambino da parte delle insegnanti e compromette le abilità relazionali con i coetanei, interferendo con l’apprendimento stesso delle abilità sociali in un periodo di vita fondamentale per l’acquisizione delle stesse.

In questo modo, l’ansia dell’entrare in relazione con l’altro sarà sempre maggiore poiché il bambino si sentirà poco capace di gestire una tale situazione, a causa della carenza di esperienze.

Il bambino, inoltre, presenta spesso pensieri disfunzionali legati al disturbo emotivo ed alla stima di sé, che accrescono ulteriormente il comportamento mutacico.

Nella quasi totalità dei casi questo disturbo è contrassegnato da Ansia Sociale.

COME AFFRONTARE QUESTA PROBLEMATICA

Dopo un’attenta valutazione dei sintomi e delle specifiche situazioni che li elicitano ed una fase di psicoeducazione volta alla conoscenza più approfondita del disturbo, gli obiettivi saranno quelli di: ridurre l’ansia del bambino, diminuire la frequenza dei comportamenti mutacici, incrementare i comportamenti verbali nelle situazioni temute, migliorare le abilità sociali del bambino, incrementare l’autostima, individuare i pensieri che aumentano l’ansia e, di conseguenza, il mutismo.

Per fare questo, verranno utilizzate specifiche tecniche cognitivo-comportamentali durante gli incontri con il bambino, unite ad incontri di parent training (con i genitori) e, ove necessario, teacher training (con gli insegnanti).

Attraverso il parent training i genitori verranno accompagnati a: capire cos’è il mutismo selettivo e come funziona, acquisire strategie per aiutare il bambino a ridurre l’ansia, imparare come comportarsi di fronte al comportamento mutacico del figlio, incrementare i comportamenti verbali e le interazioni sociali del bambino.

Gli stessi obiettivi verranno perseguiti, con le insegnanti, attraverso il teacher training.

Se credi che tuo figlio presenti i sintomi del mutismo selettivo, contattami, sarò disponibile a darti ulteriori informazioni su questo disturbo e sulle modalità per affrontarlo.