DISTURBO D'ANSIA GENERALIZZATA

Il disturbo d’ansia generalizzata, così come definito dal DSM-5, è caratterizzato dalla presenza di uno stato ansioso costante indotto da preoccupazioni sproporzionate ed eccessive rispetto alla realtà dei fatti.
La preoccupazione eccessiva è pervasiva e la persona ha difficoltà nel controllarla. Il contenuto di queste preoccupazioni si estende, molto spesso, a diverse aree quali la famiglia, il denaro, il lavoro e la salute.
Tali stati ansiosi e tali preoccupazioni, che trovano riscontro in un’incapacità generale di rilassarsi, sono associate con tutti o alcuni dei seguenti sintomi:
- irrequietezza
- facile affaticamento
- difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria
- irritabilità
- tensione muscolare
- alterazioni del sonno
La caratteristica principale di questo disturbo è il rimuginio, una forma di pensiero negativo, ciclico e ricorrente, attraverso il quale la persona si concentra sulle proprie preoccupazioni non riuscendo ad allontanarle e continuando ad assillarsi senza trovare una via d’uscita. D’altra parte, si tende a pensare che preoccuparsi serva a prevenire ciò che si teme.
La persona tenderà, inoltre, a mettere in atto alcuni comportamenti che nell’immediato servono ad evitare l’ansia ma che, nel lungo periodo, favoriscono il mantenimento del disturbo. Tali comportamenti sono:
- cercare di rassicurarsi o chiedere agli altri di essere rassicurato
- essere perfezionisti
- evitare le situazioni che si ritiene generino l’ansia
- rinviare
- tentare di sopprimere la preoccupazione
Ciò che rende la preoccupazione patologica non è il contenuto, ma la percezione che questa sia incontrollabile e sproporzionata.
Ad esempio:
<<E’ in ritardo, avrà avuto un incidente>>
<<Se continuerò a preoccuparmi prima o poi capirò cosa sia meglio fare>>
<<Non mi ha risposto al telefono, avrò rovinato il rapporto>>
CONSEGUENZE
Ansia, preoccupazione e sintomi fisici provocano una significativa riduzione della qualità di vita della persona che ne soffre.
Le conseguenze di questo disturbo sono invalidanti e possono riguardare diversi aspetti di vita.
Le eccessive preoccupazioni, la paura nell’affrontare gli eventi e le situazioni temute, la limitazione delle proprie attività, possono, infatti, interferire sulle seguenti aree:
- vita sociale e professionale
- realizzazione personale
- stato di salute e benessere
- relazioni interpersonali
COME AFFRONTARE QUESTA PROBLEMATICA
L’approccio cognitivo-comportamentale è considerato quello d’elezione per i disturbi d’ansia.
La prima fase dell’intervento prevede la valutazione e la psicoeducazione, durante la quale si insegna alla persona a differenziare le preoccupazioni normali da quelle patologiche e a comprendere i meccanismi associati all’ansia.
La seconda fase è caratterizzata dal monitoraggio: la persona imparerà a registrare i livelli di ansia, le situazioni fonte di preoccupazione, la durata e l’intensità di un episodio d’ansia. Tale fase è utile per l’individuazione degli obiettivi del percorso.
In una fase successiva vengono insegnate alla persona delle strategie per gestire i sintomi fisici legati all’ansia.
La quarta fase prevede una modificazione dei pensieri e delle credenze irrazionali. La persona imparerà a fare delle valutazioni più funzionali e ad adottare una prospettiva maggiormente realistica.
Durante l’ultima fase si insegna alla persona ad affrontare le situazioni da lei temute ed evitate, si opererà prima in immaginazione e conseguentemente nella realtà.
Se anche tu ti sei riconosciuto in questa descrizione, non esitare a contattarmi, sarò disponibile per darti ulteriori informazioni su questo disturbo e su come affrontarlo!
