ANSIA E PAURE

L’ansia è un’emozione molto comune nei bambini, la sua presenza è normale e, anzi, è indice di un normale sviluppo psicofisico. Infatti, l’ansia ha una funzione adattiva e le manifestazioni ansiose dei bambini di fronte ad eventi pericolosi hanno lo scopo di richiamare l’attenzione dell’adulto, che potrà proteggerlo e rassicurarlo.
Spesso, in base alla fase evolutiva in cui ci si trova, è possibile rilevare la paura del buio, dei fantasmi, degli estranei, oppure, negli adolescenti, il timore rispetto ad alcune situazioni sociali o a prestazioni da svolgere in pubblico, ma questo fa parte del processo di crescita.
Tuttavia, se i sintomi diventano così invalidanti da compromettere l’esecuzione di alcune attività, produrre notevole stress o paura e compromettere la qualità di vita del bambino, è possibile che si sia in presenza di un disturbo d’ansia.
I disturbi d’ansia nei bambini e negli adolescenti sono molto diffusi, secondo gli studi i tassi di prevalenza arrivano fino al 20%-25%.
Essi sono caratterizzati da sensazioni pervasive di paura, preoccupazione e terrore, che risultano essere sproporzionate rispetto alle circostanze del momento e che compromettono il funzionamento del bambino, interferendo con le sue attività giornaliere.
In età evolutiva l’ansia si manifesta principalmente con preoccupazioni relative a prestazioni, performance, risultati scolastici e sportivi, impegni sociali o attraverso una tendenza al perfezionismo. Possono, inoltre, essere presenti sintomi fisici come cefalea, dolori muscolari o addominali, difficoltà di concentrazione e attenzione, svogliatezza.
I fattori che possono portare all’insorgenza ed al mantenimento di un disturbo d’ansia sono molteplici ma primariamente vi sono: fattori genetici, temperamento individuale e fattori ambientali, che includono lo stile educativo genitoriale o la presenza di un disturbo d’ansia nel genitore.
QUALI SONO I DISTURBI D'ANSIA
Secondo il DSM-5 le manifestazioni ansiose sono molteplici e si raggruppano nei seguenti disturbi:
Il disturbo d’ansia da separazione è caratterizzato dalla presenza di un’ansia eccessiva sperimentata dal bambino nel momento in cui si deve separare da una figura di riferimento a cui è legato profondamente. I sintomi possono essere: difficoltà a lasciare i genitori, timore che possa accadere qualcosa di tragico o di essere vittima di incidenti, rifiuto ad allontanarsi da casa o a rimanere in casa da soli, incubi riguardanti la separazione dai genitori, malesseri fisici, richieste di attenzioni costanti, umore ansioso o depresso.
Il mutismo selettivo fa riferimento ad una costante incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche, nonostante il bambino sia in grado di parlare in altre circostanze.
Questa è definita come una paura intensa e sproporzionata nei confronti di uno specifico oggetto, di una situazione, di un animale o di un luogo. Questa paura è talmente marcata che porta la persona a sperimentare stati di ansia intensa nei confronti dello stimolo fobico e a mettere in atto comportamenti di evitamento e fuga dalle situazioni temute. Queste ultime si differenziano dalle paure, che, invece, sono frequenti e normali nella vita e nello sviluppo del bambino ed hanno una funzione autoprotettiva rispetto ai potenziali pericoli provenienti dall’ambiente esterno.
Il disturbo d’ansia sociale è caratterizzato da paura o ansia marcate riguardo ad una o più situazioni sociali o prestazionali nelle quali la persona è esposta al possibile esame degli altri. Il bambino o l’adolescente con Ansia Sociale, quindi, nutrirà un’intensa paura per tutte quelle situazioni in cui agisce o parla in presenza di altri individui che potrebbero giudicarlo. Il timore è di poter essere definito insicuro, impacciato, sciocco, ridicolo, non all’altezza, di potersi sentire in imbarazzo.
L’attacco di panico consiste nella comparsa improvvisa di ansia o di disagio marcati che raggiunge il picco in pochi minuti. Durante un episodio di panico, è possibile osservare aumento della sudorazione, tremori, vampate di calore o brividi di freddo, iperventilazione, il bambino appare terrorizzato, talvolta urla, piange, lamenta sensazione di soffocamento, nausea, vertigini.
- AGORAFOBIA
L’agorafobia è la paura persistente di trovarsi in luoghi da cui potrebbe essere difficile fuggire o chiedere aiuto qualora si dovessero presentare i sintomi di panico. Le situazioni più temute sono lo stare in spazi aperti, usare mezzi pubblici, trovarsi in luoghi chiusi, trovarsi in mezzo alla folla o essere soli fuori casa.
Il disturbo d’ansia generalizzata è caratterizzato dalla presenza di uno stato ansioso costante indotto da preoccupazioni sproporzionate ed eccessive rispetto alla realtà dei fatti. La preoccupazione eccessiva è pervasiva ed il bambino o l’adolescente ha difficoltà nel controllarla. Il contenuto di queste preoccupazioni si estende, molto spesso, ad una grande quantità di eventi o attività quotidiane come quelle sportive, scolastiche, relazionali, sociali o allo stato di salute (proprio e/o dei famigliari).
CONSEGUENZE
Le conseguenze di un disturbo d’ansia nella vita di un bambino o di un adolescente e della sua famiglia possono essere molto invalidanti. In particolare, è possibile che il bambino o l’adolescente inizi ad evitare tutte le situazioni che avverte come pericolose e questo può interferire significativamente con il suo funzionamento in ambito sociale, scolastico o in altre aree importanti della sua vita.
Può, infatti, portare il bambino a condurre una vita solitaria e ritirata nella quale frequenta un numero molto limitato di persone, oppure portare a sperimentare un’elevata ansia da prestazione, difficoltà scolastiche o difficoltà nell’apprendimento.
COME AFFRONTARE QUESTA PROBLEMATICA
L’approccio cognitivo-comportamentale è considerato quello d’elezione per i disturbi d’ansia.
La prima fase dell’intervento è caratterizzata da un’attenta valutazione che prevede colloqui sia con i genitori che con il bambino o l’adolescente ed osservazioni dirette del comportamento.
Le fasi successive comprendono la psicoeducazione, sia con i genitori che con il bambino o il ragazzo, ed il monitoraggio delle situazioni fonte di preoccupazione. Attraverso esse sarà possibile far comprendere a fondo il funzionamento dell’ansia ed il legame tra pensieri emozioni e comportamenti.
Successivamente, vengono insegnate strategie e tecniche per gestire i sintomi fisici legati all’ansia.
L’intervento prosegue, poi, attraverso la messa in discussione dei pensieri e delle credenze irrazionali e, se necessario, un training sull’autostima o sull’assertività.
Durante l’ultima fase, si accompagna la persona ad affrontare le situazioni temute ed evitate, si opererà prima in immaginazione e conseguentemente nella realtà.
Se hai riconosciuto tuo figlio in questa descrizione, puoi contattarmi, sarò disponibile per darti ulteriori informazioni su questa problematica e su come affrontarla!
